Il progetto parte dalla necessità della Galleria Nazionale Delle Marche, Palazzo Ducale di Urbino, di creare un percorso espositivo attraverso delle teche che potessero contenere le opere, sia legata ad una mostra specifica e temporanea, sia per accogliere in futuro le collezioni permanenti del museo.
Questo importante spazio espositivo, dal 30 ottobre 2019, accoglie la mostra temporanea Raphael Ware: I colori del Rinascimento. Un’esposizione di opere su ceramica legate a Raffaello: un nucleo di 147 raffinati esemplari di maioliche provenienti da importanti collezioni private.
Il concept del progetto di allestimento si basa sulla creazione di un contenitore il più “trasparente” possibile, per alloggiare le teche, ma per farle emergere come protagoniste principali e enfatizzando le loro forme e colori.
Il percorso museale, dunque, prevede l’accesso da un estremo dell’ambiente in cui in pannello di infografica accoglie il visitatore; in maniera, poi, lineare, l’esposizione procede su una doppia fila di teche, una verso la parete interna e l’altra al centro stanza, il tutto incorniciato da delle grandi aperture verso il Giardino del Pasquino che garantiscono una buona esposizione alla luce naturale.
Volontà, infatti, del Museo e dei curatori era quella di poter apprezzare le opere alla luce naturale, cosa assolutamente esclusiva di questo spazio che crea un legame diretto con il paesaggio Urbinate che è poi esso stesso argomento di narrazione nelle maioliche stesse.
La stessa enfasi per la luce è stata ricreata anche con la luce artificiale, andando a ricreare quei focus sui singoli pezzi che ne risaltano le caratteristiche artistiche e cromatiche.
Alla fine della sala, ai lati di un arco riportato, si innestano due teche che sanciscono la fine del percorso espositivo, teche pensate quasi come colonne portanti di questo arco. La scelta tecnico stilistica di estrema trasparenza e leggerezza delle vetrine, si è rivelata particolarmente appropriata per utilizzare al meglio la luce naturale mantenendo un equilibrio tra la necessità di ampie superfici espositive e allo stesso tempo la volontà di accogliere il visitatore in uno spazio narrativo luminoso e piacevolmente fruibile.